Questi, dunque, registrato per tale negligenza presso l’archivio della Centrale Rischi Bancari, potrà riallacciarsi a un nuovo contratto solo nel momento in cui avrà appianato le proprie insolvenze, proiettando un iter strutturato ben preciso.

I prestiti ai cattivi pagatori sono rivolti esclusivamente a questa data categoria, decretando in loro favore un’accensione ammortizzabile per merito della cessione del quinto dello stipendio. La finalità del prestito è riferita a quei soggetti che dimostrino una data professione in corso, essenzialmente secondo un contratto a tempo determinato che concretizzi la tesi sulla trattenuta dalla busta paga.

Gli importi concessi prevedono somme che variano da 2.500€ a 60.000€ circa, riferiti a un piano di risarcimento corrispondente a 24/120 mesi.

I prestiti ai cattivi pagatori decidono inoltre per ulteriori modalità d’erogazione, quindi in associazione alla consueta cessione è predisposto anche il metodo di delegazione di pagamento, che permette un incremento del 25% delle somme dirette al finanziamento: è importante, in tal senso, assicurarsi  che l’azienda per cui si opera conceda una tale contrattazione, che in linea di massima richiama la riscossione di due trattenute dallo stipendio. Per tutti i dipendenti privati e autonomi figura l’opzione del prestito cambializzato, un risarcimento in cambiali utilizzato da chi non ha la cessione e abbia maturato almeno due anni di attività lavorativa.