La nascita di un bambino, per quanto sia un lieto evento, porta sicuramente a svariate spese che spesso, soprattutto in questo periodo e per alcune famiglie, possono essere difficili da affrontare.

Per dare una mano alle famiglie, Il Dipartimento per le Politiche della Famiglia ha stabilito e attivato un “Fondo di credito per i nuovi nati”.

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Prestito nuovi nati: la storia negli anni

Facendo un passo indietro, ricorderemo che, inizialmente, il cosiddetto contributo economico era solo per i nati nel 2009-2010-2011. La legge di stabilità del 2014 aveva previsto comunque una proroga di tre anni. Stessa cosa è successa nel 2015 con la nuova legge di stabilità, che prevede ancora una volta una proroga di tutte le agevolazioni dell’anno precedente apportando novità e rifinanziando alcune proposte.

Il prestito per i nuovi nati adesso, ovvero il Fondo Nasco, chiamandolo con il nome corrett, è stato reintrodotto e riguarda la possibilità di ricevere un prestito agevolato per i nuovi nati e per i bambini adottati nel triennio 2015/2017, non più un assegno come era prima.

Il fondo di credito per i nuovi nati non è come in passato, a fondo perduto, ma un vero e proprio favore consentito al credito familiare. La legge di Stabilità infatti accorda un prestito di 5 mila euro ai nuovi genitori, da restituire entro cinque anni. C’è da dire che questo è possibile proprio per il fatto che la suddetta Legge ha stanziato 30 milioni di euro che dovrebbero andare in aiuto delle giovani famiglie.

È possibile richiedere un prestito per un solo figlio o uno per ogni figlio che sarà sempre di 5 mila euro per ogni figlio, con il termine di resa sempre di cinque anni. Purtroppo però gli Istituti di credito possono decidere o meno di dare il prestito pur valutando le garanzie esposte attraverso i documenti del richiedente, in quanto esse permettono solo un’agevolazione e non la certezza totale del finanziamento. Ad ogni modo, secondo un accordo preso tra il Governo e l’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, impone alle banche di mantenere un tasso di interesse molto basso e un Taeg fisso.

Seppur approvate, le nuove disposizioni sono comunque in fase di aggiornamento, dato che la legge è stata attuata e resa pubblica solo nel mese di Maggio 2015.

Come funziona il prestito per i nuovi nati e chi può accedervi

Possono accedere al credito di fondo per i nuovi nati tutti coloro che esercitano una patria podestà facendo domanda entro il 30 Giugno dell’anno successivo alla nascita o all’adozione.

In merito all’adozione, si parla sia di quella nazionale che di quella internazionale. Per quanto riguarda l’adozione nazionale, ci si riferisce al provvedimento sia di pre-adozione che all’effettiva adozione.

In merito all’adozione internazionale, si fa riferimento all’autorizzazione e alla residenza del piccolo sia per quanto riguarda l’Italia che per i Paesi esteri.

Possono accedere al fondo tutte le famiglie che lo necessitano, in quanto non ci sono limiti di reddito. Il credito può tuttavia essere utilizzato per tutti i beni o servizi dedicati al piccolo. La residenza permanente del minore è rilasciata dalla Commissione per le adozioni internazionali.

Lo Stato, ad ogni modo, garantisce tramite questo Fondo il 75% dell’intera somma del finanziamento richiesto qualora l’intestazione ISEE dimostri che il reddito familiare è inferiore a 15 mila euro annui. In caso contrario, ovvero se l’ISEE è superiore alla cifra detta, lo Stato garantisce invece il 50%.

Questo fa sì, dunque, che sia la Banca stessa ad ammettere la garanzia del Fondo concordando con il richiedente l’importo finanziabile, che può variare dai 1000 ai 5000 euro e il tempo di restituzione dello stesso in rate mensili. Il debito può comunque essere estinto in un’unica soluzione e, in caso di morosità, si applicano le normali procedure per il recupero del credito.

Nel caso in cui la concessione sia stata determinata attraverso delle false attestazioni, vi sarà la revoca del finanziamento.

Come fare domanda per il prestito agevolato per i nuovi nati

La richiesta per il prestito nuovi nati va presentata ad una delle banche aderenti e consultabili nella lista del Fondo Nuovi Nati. Bisogna compilare una domanda attraverso un modulo fornito dalla banca stessa dichiarando:

– le proprie generalità e quelle del piccolo, sia nato che adottato (in quest’ultimo caso, bisogna comunicare tutti gli estremi del provvedimento d’adozione), quindi Nome, Cognome, Codice fiscale, Data e Luogo di nascita;

– specificare e attestare la propria patria potestà e se essa viene esercitata da soli o con un altro soggetto. Qualora la potestà genitoriale fosse condivisa, bisogna comunicare le generalità dell’altro soggetto e dichiarare che si sta richiedendo un solo prestito per un minore a carico.

La cosa importante che rimane da dire in merito è che non vi è nessun vincolo sulla richiesta del prestito sia che i genitori siano cittadini comunitari che extracomunitari che abbiano un regolare permesso di soggiorno. Sarà ad ogni modo la banca ad accettarsi della garanzia e a valutare la concessione del prestito in base alla durata del soggiorno.

Alle famiglie che hanno un bambino portatore di malattie rare spetta un ulteriore contributo che riduce il tasso di interesse. In questo caso, alla domanda va allegato un certificato medico che attesti l’effettiva malattia del bambino.

Che tipo di finanziamento scegliere?

Malgrado, con le nuove procedure, non si parli più di un fondo perduto ma di un prestito personale a tutti gli effetti, è comunque sempre doveroso chiedere al proprio Comune o alla propria Regione quali siano i presupposti per ottenere sia l’uno che l’altro in modo da avere le idee più chiare sul da farsi. Si ricorda che, nel caso del bonus a fondo perduto, il cui importo arriva fino a 1500 euro, le somme ottenute non vanno restituite.

Come abbiamo visto, con il Fondo nuovi nati si può ricevere un prestito fino a 5 mila euro senza che si giustifichi l’uso della somma richiesta proprio perché questa tipologia rientra nei prestiti personali.

Si ricorda, infine, che qualsiasi finanziamento venga scelto, dato che lo Stato offre una garanzia per addolcire le procedure di istruttoria, è sempre meglio, anche se non obbligatorio, estinguere qualche eventuale debito prima di avviare qualsiasi richiesta.