La crisi degli ultimi tempi ha portato molte persone ad avere diversi problemi economici: senza denaro è impossibile realizzare qualunque progetto di vita, sia esso legato al lavoro, alla vita familiare o all’acquisto di beni e servizi. I progetti sono importanti perché danno un senso alla vita: non averli può portare un’estrema frustrazione. Questo è un periodo molto difficile a livello economico: molte persone sono costrette, proprio per questa situazione, a richiedere dei prestiti, anche se non hanno la garanzia assoluta di poter restituire il denaro alla banca.

prestito non pagato

Il reddito basso e l’impossibilità di avere dei liquidi comporta a rinunce o grosse limitazioni. Per questo motivo, appunto, tantissime persone si affidano al prestito. Ora come ora la richiesta di un finanziamento rappresenta una soluzione importante ai propri problemi, specialmente quando la finanziaria offre diversi vantaggi valutabili in base alle esigenze del richiedente.

Ottenere un prestito e portare avanti le rate del rimborso fino alla fine spesso, per i motivi sopra elencati, rappresenta uno sforzo enorme. Ecco perché molti sperano di rimborsarlo quanto prima o in anticipo in modo da non pagare gli interessi, oppure mettono a fronte una persona che fornisca una garanzia di pagamento del debito per evitare un prestito non pagato. Ma cosa succede se per svariati motivi non riesco a pagare il prestito?

Prestito non pagato: le conseguenze
Un prestito non pagato, ovviamente, porta a delle grosse conseguenze per il debitore, ma anche per il suo garante. Chi non paga puntualmente le rate di un finanziamento va incontro a insolvenze e sanzioni da parte dell’Istituto di credito. Pagare le rate rappresenta una grossa garanzia che fa sì che tutto proceda bene secondo la legge con un patto prestabilito, come risulta essere un finanziamento.

Non pagare un prestito: cosa succede alla banca?
Quando viene richiesto un finanziamento, secondo la stipula di un contratto e precedentemente della richiesta, si concordano le varie tipologie di pagamento e il tempo che deve essere impiegato per il rimborso. Nel caso in cui un debito non sia stato pagato, è la banca a decidere come agire in base alle problematiche associate.
La banca, per esempio, deciderà se agire da sola per il recupero o se affidarsi ad un’agenzia di recupero crediti. Queste agenzie si impegnano a comprare il debito della banca ad un prezzo minore lasciandola poi coperta per poi tornare dal vecchio debitore a contrattare la cifra da pagare per estinguere il debito ormai non più appartenente alla banca ma all’agenzia.
Tornando al prestito non pagato e al rapporto tra banca e cliente, sarà la banca stessa che si preoccuperà di sollecitare il debitore attraverso lettere di avviso e altre modalità. Nel caso in cui il cliente continui a non pagare il prestito oppure che i solleciti non vengano tenuti in considerazione da parte del cliente, si rischierà di essere inseriti e segnalati al Crif in qualità di cattivo pagatore. Questo comporta il fatto di avere un profilo negativo per diverso tempo senza la possibilità di richiedere nuovamente un prestito. Infatti, al momento in cui si viene segnalati come cattivi pagatori, le banche e gli istituti di credito si guarderanno bene dall’affidarvi un nuovo prestito dato che non hanno una garanzia effettiva che riusciate a pagarlo fino in fondo. Esistono anche casi in cui una banca dia l’autorizzazione per un prestito ad un cattivo pagatore, ma sono casi molto rari e sporadici dato che altrimenti finirebbe per rimetterci molti soldi.

Non pagare un prestito personale: la penale
Oltre al rischio di essere segnalati e di essere identificati con un profilo negativo, alla somma totale del debito da restituire si aggiunge anche una penale. Non solo, dunque, il debitore dovrà riscuotere la somma prestabilita, ma dovrà anche pagare ingenti interessi che maturano con il ritardo del pagamento.
Se tutto questo non è abbastanza per incitare il debitore a saldare la somma stabilita, la banca deciderà di affidarsi ad un tribunale per una causa contro l’insolvente. A quel punto, insorgeranno i pignoramenti dei beni del cliente, siano essi mobili o immobili.

Non riesco a pagare un prestito: la cessione del quinto
Un altro modo per far sì che il capitale venga restituito al prestatore è l’addebito delle rate direttamente sullo stipendio del debitore, ammesso che ne abbia uno: vediamo la soluzione che viene definita cessione del quinto.

La cessione del quinto è la soluzione più utilizzata per i prestiti non pagati. In questo caso, prevede un versamento di 1/5 dell’importo totale dalla busta paga cioè il 20% dello stipendio, senza contare le ulteriori trattenute a riguardo. Questo importo può aumentare nel caso in cui il debitore sia un lavoratore dipendente: in questo caso, si avrà una trattenuta sullo stipendio di 2/5. Si parla a questo proposito di cessione del doppio quinto.
Attraverso questo tipo di rimborso, l’intestatario del prestito è libero di richiedere un altro prestito proprio perché il rimborso non è più diretto, ma viene affidato al datore di lavoro. Il datore di lavoro diventa il debitore diretto e procede poi a pagare il debito, mentre il lavoratore si vedrà diminuire lo stipendio proprio per far fronte al debito.
Non solo i lavoratori, ma anche i pensionati adesso hanno la possibilità di richiedere o risarcire il prestito attraverso la cessione del quinto. Nel caso dei pensionati, però, la somma sarà trattenuta dalla pensione mensile e l’età massima per poter richiedere un prestito sarà generalmente di 85 anni o, comunque, il richiedente non dovrà superare l’età di 90 anni.

Prestiti non pagati: l’assicurazione
Proprio per evitare ulteriori difficoltà, le società finanziare preferiscono stipulare un’assicurazione sulla vita o sul lavoro prevista dalla legge per tutelarsi da eventuali insolvenze da parte dei debitori. Se la posizione lavorativa del debitore dovesse essere a rischio, l’assicurazione prevede una rivalsa sul debitore tenendo conto del TFR per non mettere in difficoltà il prestatore di denaro. Il Trattamento di Fine Rapporto viene depositato dall’azienda fino al totale adempimento del rimborso risultando quindi non disponibile per il cliente. Purtroppo, l’assicurazione è un vantaggio per l’azienda e non per il debitore. Ad ogni modo, in caso di morte, non sarà applicata alcuna rivalsa che vada a gravare sugli eredi.