Il prestito obbligazionario è una forma di prestito a lungo termine che può essere richiesto da un ente o da una società e prevede l’emissione di obbligazioni agli investitori. Attraverso questo tipo di finanziamento, le società per azioni ottengono prestiti che possono essere sottoscritti da chiunque.

emissione prestito obbligazionario

Le società hanno un capitale sociale e il finanziamento richiesto non deve eccedere per il doppio di quel capitale. Inoltre, esso non deve eccedere nemmeno per le riserve che risultano dal bilancio finale approvato. Le obbligazioni di cui si parla non sono altro che dei titoli di debito il cui finanziamento è stato frazionato che vengono collocate sul mercato ottenendo in cambio del denaro.

La somma massima che consente di emettere il prestito obbligazionario è collegata alle cifre che hanno versato i soci come capitale di rischio. Tutto questo dovrebbe risultare dall’ultimo bilancio che è stato approvato. Esistono però dei casi in cui è possibile emettere delle obbligazioni che vanno al di là dell’importo indicato:

  • quando un’ipoteca fatta su degli immobili che non siano di proprietà del singolo individuo garantisce le obbligazioni, per arrivare fino a due terzi del loro valore;
  • quando un’autorità governativa autorizza la società ad andare oltre i limiti che erano stati concordati;
  • quando dei titoli nominativi garantiti o emessi dallo Stato che scadono dopo le obbligazioni garantiscono l’emissione del prestito obbligazionario.

Emissione del prestito obbligazionario
Chi sottoscrive il prestito obbligazionario ha diritto o al rimborso della somma prestata e/o alla remunerazione periodica della somma stessa.
Vi sono poi dei “momenti contabili” che hanno una forte valenza in merito al prestito abbigazionari che sono:
-emissione
-versamento
-rimborso
-remunerazione

Emissione prestito obbligazionario: le diverse tipologie 

Il prestiti obbligazionari possono essere emessi in tre tipologie differenti: alla pari, sotto la pari, sopra la pari, in base al loro valore emissivo che può essere uguale, inferiore o superiore al valore nominale, ovvero al quantitativo di debito raccolto dal debitore con l’emissione. L’esempio più significativo e più comune è quello sotto la pari perché essendo il valore emesso inferiore al valore nominale del finanziamento, questo favorisce una maggiore collocazione dei titoli sul mercato.

Emissione prestito obbligazionario: aggio e disaggio

Vi è poi una differenza tra il valore nominale e il valore emissivo del prestito che, in base alla sua positività o negatività, assume due nomi differenti, ovvero: aggio, quando questa differenza è positiva, disaggio quando essa risulta negativa. Quest’ultima può essere definita come disaggio o perdita di emissione.
Il conto di questo disaggio, che è un costo pluriennale, deve essere diviso su tutti gli esercizi o le parti in cui l’impresa gode del finanziamento.

In caso contrario, l’aggio sui prestiti è invece un ricavo pluriennale che la società dovrà applicare a tutti gli esercizi o le parti in base alla durata del suddetto finanziamento. In base a questo principio, l’aggio ha natura patrimoniale.

Il versamento del finanziamento obbligazionario prevede diverse rilevazioni contabili che riguardano il giorno di versamento con gli interessi. In pratica, essi possono coincidere o no. In altre parole, il giorno di versamento o collocamento che dir si voglia, equivale ai giorni di maturazione degli interessi.

Il rimborso delle obbligazioni

Le obbligazioni possono essere anche rimborsate. Il rimborso di queste avviene a seconda di uno specifico piano di ammortamento che prevede:
– estrazione a sorte
– rimborso graduale
– rimborso totale
– acquisto sul mercato.

L’estrazione a sorte riguarda quel tipo di obbligazioni estratte casualmente che attribuiscono ai titolari dei vantaggi economici o patrimoniali.

Il rimborso graduale è chiamato anche sistema di defalcazione e consiste nella diminuzione del valore nominale e degli interessi. È comunque possibile il rimborso totale alla scadenza.
Per quanto riguarda invece l’acquisto sul mercato delle obbligazioni e il loro conseguente annullamento, esso può rappresentare un ottimo vantaggio quando il valore delle obbligazioni è più basso di quello del rimborso perché la differenza di queste due cose porta ad un componente positivo diretto; ciò non avviene, invece, se al contrario il valore di mercato è maggiore al valore del rimborso. In quel caso si segna un componente negativo di reddito e quindi una perdita.

Emissione prestito obbligazionario spa

Oltre alle normali società, anche la società per azioni (spa) ha il diritto di emettere obbligazioni, anzi, l’emissione delle obbligazioni è proprio uno degli strumenti più utili per raccogliere fondi per l’impresa. L’utilizzo del prestito obbligazionario da parte di una società per azioni serve a soddisfare le necessità finanziarie a medio o lungo termine, seguendo un procedimento che è simile a quello del mutuo. Infatti, anche per l’emissione del prestito obbligazionario spa, come del resto per il mutuo, vengono prestate delle somme di denaro che dovranno essere restituite secondo delle date prestabilite con l’aggiunta di interessi.

La decisione che riguarda il prestito obbligazionario, ammesso che non vi siano disposizioni differenti presenti nello statuto o in alcune leggi speciali, spetta di diritto gli amministratori della società per azioni. L’emissione di un prestito obbligazionario spa è di fatto un documento molto importante e, come tale, la sua delibera deve essere iscritta al registro delle imprese e redatta sempre dal notaio.

L’emissione di un prestito obbligazionario spa prevede però dei limiti che serve ad equilibrare la situazione tra il capitale di rischio comprendente le somme versate dai soci (capitale di rischio) rispetto al ricorso all’indebitamento. Questo avviene per evitare che si verifichino degli eccessi nelle obbligazioni rispetto alle reali somme versate dai soci.

Tutto si basa sulle disposizioni che risultano dall’ultimo bilancio approvato dalla società per azioni: tenendo fede a questo, l’emissione del prestito obbligazionario non potrà avere un importo superiore al doppio del capitale della spa. In seguito, i sindaci della città di riferimento saranno tenuti ad attestare e verificare il limite imposto per il prestito, in modo che ogni azione venga eseguita nel rispetto delle leggi dello Stato, ma anche di quelle interne alla società.

È compito della legge, poi, occuparsi dell’equilibrio tra il capitale obbligazionario e quello di rischio: la società per azioni non può distribuire riserve o diminuire il capitale sociale se avviene che il limite imposto dall’articolo 2412 non viene rispettato.