tabelle piccolo-prestito-inpdap

Da un paio di anni a questa parte, l’ex Indap, ormai Inps, aiuta e sostiene i dipendenti pubblici e i pensionati nella richiesta di un prestito e avere quindi un aiuto per affrontare le proprie spese con un po’ più di tranquillità. Il prestito, definito “piccolo prestito” è passato a Inps dal 2012 ed è appunto rivolto prevalentemente ai dipendenti pubblici, quindi a chi è ancora in servizio o a chi invece ha cessato l’attività lavorativa.

Tabelle piccolo prestito Inpdap
Ogni Istituto, ogni Ufficio regionale, provinciale o locale dell’Inps Gestione Dipendenti Pubblici dà la possibilità di presentare domanda, tramite l’Amministrazione di appartenenza, ad entrambi i soggetti.
La presentazione della domanda non prevede presentazione di garanzie né la presentazione di documentazione specifica, certificato medico o quant’altro, ma obbliga il richiedente ad essere iscritto alla Gestione unitaria delle presentazioni creditizie e sociali.
Vi sono differenti agevolazioni che inducono il richiedente a poter pagare in tutta tranquillità il rimborso della somma precedentemente richiesta, e questo, secondo alcuni accordi presi in anticipo o a seconda delle esigenze, può essere estinto in 12-24-36 o 48 rate mensili, come si può vedere nelle tabelle piccolo prestito Inpdap che trovate nel PDF in basso.

Tempi di erogazione piccolo prestito Inpdap
Questo prestito consente di ottenere del denaro per sopperire a delle spese urgenti o improvvise, quindi consente di ottenere in breve tempo la liquidità. Questa è una tipologia di prestito che viene concessa in base alle disponibilità prevista ogni anno dell’ente, ma di solito si tratta di tempi brevi.

Piccolo prestito Inps annuale, biennale e triennale
È possibile richiedere importi differenti in base alle proprie esigenze. Gli importi erogabili possono essere:
– prestiti annuali: l’importo è pari ad una mensilità media di stipendio o dell’importo della pensione che sono rimborsabili in 12 mesi, che nel caso non si abbiano delle ulteriori trattenute, sia per quanto riguarda la situazione dei pensionati o per cessioni del quinto, le rate possono essere aumentate fino a due mensilità.
– prestiti biennali: per i prestiti biennali l’importo è pari a due mensilità nette di stipendio rimborsabili in 24 rate pensili e sempre nel caso non si abbiano altre trattenute, aumentabile fino a quattro mensilità
– prestiti triennali: secondo la regola dei due precedenti, il prestito triennale è rimborsabile in 36 rate mensili e coinvolge tre mensilità nette di stipendio. Sempre in base alle condizioni già menzionate sopra, è aumentabile fino a sei mensilità per i dipendenti mentre per i pensionati si parla di un limite di quinto cedibile.

Tabella piccolo prestito quadriennale Inpdap
Anche nel caso di prestiti quadriennali (per ulteriori informazioni consultare la tabella piccolo prestito quadriennale Inpdap), le condizioni restano invariate. L’importo è pari a quattro mensilità medie nette di stipendio che può essere restituito in 48 rate mensili ed aumentato fino a otto mensilità, fermo restando l’assenza di altre trattenute per i dipendenti e di un limite di quinto cedibile per i pensionati.

Il tasso di interesse
Ogni importo può essere al netto o al lordo. Generalmente si parla di importi lordi a cui viene applicato un tasso di interesse. I tassi di interesse possono essere di tre tipologie differenti:
– tasso di interesse nominale: viene applicato il 4,25%
– spese di amministrazione: viene applicato lo 0,50%
– premio fondo rischi.

Casi particolari
Quest’ultimo viene applicato in base ad una tabella specifica.
Ovviamente, vi sono delle situazioni particolari che vanno valutate singolarmente. Per esempio, se il dipendente che ha fatto richiesta di prestito, ha già un altro prestito in corso pluriennale che sta estinguendo, il capitale concesso non può essere superiore ad una mensilità, se è biennale di due mensilità, triennale di tre mensilità e ovviamente quadriennale di quattro mensilità.

Il prestito è rinnovabile?
Tutti si potrebbero domandare se, una volta richiesto la prima volta, il prestito può essere rinnovabile. La risposta è sì, ma occorrono delle condizioni specifiche legate alle rate.
Per esempio, deve essere trascorso il periodo minimo di ammortamento che riguarda 6 mesi per un prestito annuale, 12 mesi per un prestito biennale, 18 per quelli triennali e infine 24 mesi per i prestiti quadriennali. I casi della vita purtroppo sono molteplici, non prevedibili e condizionati dalla salute. Cosa succede, dunque, se in servizio il richiedente dovesse subire un’invalidità permanente o dovesse perdere la vita? In questi casi, il debito si estinguerà automaticamente e, ovviamente, non potrà più essere recuperato neanche da terzi.

Tabelle piccolo prestito Inpdap per calcolare la rata 
Informandosi presso l’Inps, o direttamente sul sito, è possibile prendere visione del prontuario per calcolare la rata del prestito rivolto a chi è iscritto alla gestione ex Indap. Questo prontuario dà la possibilità di calcolare l’importo netto che può essere versato e quindi, a sua volta, l’importo della rata mensile che deve essere pagata per restituirlo. Attraverso le tabelle piccolo prestito Inpdap, si può consiltare esattamente il valore della rata che non può essere maggiore di un quinto dello stipendio netto o della somma della pensione netta mensile. Ogni tipologia di prestito ha delle tabelle specifiche.

Tabelle per i prestiti pluriennali Inpdap
Queste tavole riguardano principalmente i prestiti decennali o quinquennali con un tasso ridotto del 3,50%. Per le persone in età massima, 90 anni, vi sono delle Aliquote a rischio.
– Tavola 1: si parla di un prestito decennale al tasso del 3,50%. La tabella riguarda un importo lordo completo di spese amministrative, interessi, spese a fondo di garanzia e importo al netto. Le fasce d’età sono così scandite: 18-59 anni, 60-64 anni, 65-69 anni, 70-74 anni, 75-80 anni.
– Tavola 2: riguarda il prestito quinquennale al tasso del 3,50%. La tabella riguarda un importo lordo completo di spese amministrative, interessi, spese a fondo di garanzia e importo al netto. Le fasce d’età sono così scandite: 18-59 anni, 60-64 anni, 65-69 anni, 70-74 anni, 75-79 anni, 80-85anni. Come si può notare, la fascia di età è aumentata.
-Tavola 3: in questo caso, è possibile calcolare gli interessi del prestito pluriennale, moltiplicando la rata per il coefficiente corrispondente al prestito specifico richiesto e al numero dei giorni di riferimento ad esso.

In merito poi alle tavole specifiche che riguardano i Piccoli prestiti Inpdap e la loro liquidazione al tasso effettivo annuo del 4,25% o per le tavole che concernono i Debiti residui Indap che presentano un calcolo dei debiti residui netti per tutti i prestiti che l’istituto ha erogato nonché le rate residue, il debito residuo e l’abbuono di garanzia per ogni rispettiva fascia d’età, possono essere consultabili direttamente sul sito specifico riguardanti il prestito Indap.

Per comodità abbiamo messo a disposizione in questa pagina i documenti da scaricare:

Tabelle Prestiti  (Clicca sul Link per scaricare tutte le tabelle)

Tutta la modulistica necessaria  http://www.inps.it/portale/default.aspx?imenu=107&IdArea=12&IdLingua=1 

Manuale per fare la domanda online di piccolo prestito per dipendenti pubblici (clicca qui per scaricarla)

Manuale per fare la domanda online di piccolo prestito per pensionati (clicca qui per scaricarla)