Può capitare di trovarsi in situazioni di crisi di liquidità, per fortuna a questo si può sempre rimediare accendendo un prestito presso una banca od un altro operatore del sistema creditizio generale. Tuttavia quando ci si appresta a stipulare un contratto di questo tipo, è sempre bene farsi carico di controllare adeguatamente le condizioni applicate dall’intermediario, al fine di evitare spiacevoli sorprese future. In particolare, ci si chiede spesso quando un prestito è usurario e quando invece viene applicato un tasso di interesse ragionevolmente giusto.

quando un prestito è usurario

Quando un prestito è usurario?

Per cercare di dare una definizione esaustiva a questo concetto è bene spiegare nel dettaglio che cosa si intenda con il termine usura. Il tasso di interesse rappresenta il costo del denaro, ovvero quanto bisogna pagare per poter disporre immediatamente di un capitale senza dover aspettare di accumularlo autonomamente. Ovviamente, è facile intuire che quando si richiede un finanziamento ci siano delle spese da sostenere. Queste derivano sia dalla necessità della banca di sostenere alcuni costi, sia dalla legittima necessità della stessa di produrre un utile.

L’utile dell’intermediario si crea, per la maggior parte, dalla forbice degli interessi attivi e passivi. Cerchiamo di comprendere meglio questo punto data la sua notevole importanza. La banca svolge il ruolo di intermediario nel sistema creditizio, questo significa che raccoglie liquidità presso il pubblico dei risparmiatori e la utilizza, poi, per reinvestirla in attività finanziarie o, semplicemente, per prestarla ad altri soggetti.

Quando si deposita del denaro presso la banca, si riceve un compenso che viene determinato dal tasso di interesse attivo per il cliente. Questo tasso costituisce la remunerazione che la banca deve pagare per poter disporre di quelle specifica somma. Ovviamente esso è attivo per il depositante ma è passivo per l’istituto bancario che lo deve pagare a scadenze predeterminate. L’altra faccia della medaglia è costituita dalla funzione di finanziamento che l’intermediario attua prestando il capitale ai soggetti richiedenti. In questo caso verrà, quindi, applicato un tasso passivo per il soggetto interessato che costituisce a tutti gli effetti un ricavo per il creditore. La differenza tra questi due tassi, o meglio la forbice di essi, rappresenta in termini molto semplificati, il guadagno della banca che paga una somma per ricevere un capitale e ne guadagna una più alta al momento del suo impiego.

Negli ultimi decenni, in seguito anche ai diversi problemi che si sono verificati nel mondo bancario, la disciplina in questo settore si è notevolmente irrigidita. Questo è il normale sviluppo del principio della protezione del consumatore, infatti con queste leggi si è cercato, e si cerca tuttora, di dare maggiori garanzie a quella che è la parte più debole del contratto, ovvero il cliente dell’istituto finanziario. Serviva, quindi, una definizione di quando un prestito è usurario, in modo tale da creare uno schema nazionale, uguale per tutti e che potesse essere utilizzato per far valere i propri diritti. Solitamente, comunque, i grandi istituti bancari non applicano mai tassi che possano essere considerati usurari. Il motivo è facilmente intuibile.

Nonostante l’applicazione di un tasso elevato possa, infatti, creare un flusso di reddito superiore nel breve periodo, questo tipo di operazione creerebbe un danno di immagine per la società che potrebbe facilmente arrecare danni economici ben maggiori del guadagno sperato. Siccome una banca è pur sempre un’azienda, essa deve rispettare le condizioni essenziali di vita delle stesse, prima fra tutte è il mantenimento di un equilibro economico a valere nel tempo, come insegnano i maestri dell’economia aziendale.

Per questo motivo, ogni operazione deve essere valutata in base agli effetti che essa produrrà nel lungo periodo e non solo nel breve. Questo porta tutte le banche a cercare di ottenere il massimo del profitto senza, tuttavia, ledere mai gli interessi legittimi dei proprio clienti. Il settore bancario risente molto, infatti, del giudizio dell’opinione pubblica e se si cade nel tranello di farsi affibbiare una brutta etichetta, risulta poi molto complesso, se non impossibile, cambiare la propria immagine verso l’esterno.

Rimane, quindi, il problema di capire quando un prestito è usurario e quando non lo è. La risposta è abbastanza semplice, in quanto è stato stabilito un preciso iter che porta all’identificazione dei tassi non legali. Periodicamente, infatti, la Banca d’Italia pubblica una tabella informativa in cui stabilisce la soglia massima che possono raggiungere i tassi di interesse, prima di essere considerati usurari. Questa tabella è molto dettagliata e fornisce l’indicazione del tasso medio e del tasso usurario per una lunga lista di operazioni differenti. Infatti ogni classe di prodotto offerto dalle banche ha, ovviamente, un range di tassi ben differenti e per questo motivo occorre una comunicazione mirata per ognuna di esse.

Ad esempio, all’apertura di un conto corrente verrà applicato sempre un tasso nettamente superiore a quello delle operazioni di factoring. Esse infatti sono operazioni totalmente differenti e molto lontane dal punto di vista concettuale. Differiscono per la tipologia di soggetti che le richiedono ed anche per i risultati che producono, per questo motivo non sarebbe sensato applicare sempre un tasso uniforme e costante. Se si pensa di non avere un contratto bancario molto favorevole, quindi, si potrà sempre controllare la tabella della Banca d’Italia, che è consultabile comodamente da internet, e capire quale sia la propria reale posizione debitoria.

Tuttavia, come già indicato, spesso questi casi non avvengono nel settore legale della finanzia, molto più facile è che essi si riscontrino nel settore illegale del prestito tra privati. Sono, purtroppo, ancora molti, infatti, coloro che svolgono il ruolo di veri e propri strozzini nel nostro sistema economico. Queste persone approfittano delle situazioni di difficoltà di piccoli imprenditori o famiglie, per prestare loro soldi a dei tassi veramente esorbitanti. Per questo motivo sarebbe sempre bene cercare di rivolgersi ad un operatore professionale per richiedere un finanziamento, almeno si avrebbero delle garanzie assicurate per legge che non possono essere negate. Vero è, purtroppo, che spesso le banche richiedono condizioni di liquidità ai richiedenti di un prestito che non tutti riescono a raggiungere. Questo è il principale motivo che mantiene ancora viva un’economia sommersa di questo tipo che sfrutta le persone che le schiavizza economicamente.