Il riferimento ai prestiti dipendenti concerne una categoria molto ampia e variegata di finanziamenti personali di natura agevolata, volti a una particolare branchia di soggetti lavoratori, nello specifico professionisti che fanno dipendere la propria attività da uno specifico rapporto di lavoro subordinato a un datore e salariato a condizioni mensili: requisito unico ed essenziale è il contratto di lavoro a tempo indeterminato, che da solo assicura la possibilità di ottenere qualsiasi tipo di finanziamento, stando ovviamente alle disposizioni presenti.

Un prestito ai dipendenti esclude a priori ogni obbligazione rivolta a lavoratori autonomi o a progetto, nonché collaboratori e stagisti assunti a tempo determinato. Poiché il vincolo del datore di lavoro è riferibile in maniera separata alle attività di dipendenza pubblica o privata sorgono per riflesso due tipologie di finanziamenti, entrambe presunte a caratteri e garanzie differenti: per i prestiti agli statali, così, sono consentiti negozi originali supportati da singoli apparati amministrativi, come accade con l’INPDAP, l’INPS e l’ASL.

Un carattere predominante dei prestiti ai dipendenti è l’assoluta garanzia dell’incarico, atto a permettere la concessione del negozio in tutte le occasioni, grazie alla certezza dell’impiego che assicura, peraltro, proposte più convenienti e tassi meno esosi.

L’incidenza del piano d’ammortamento può però modificarsi in relazione alla società o azienda per cui si opera, in quanto maggiori garanzie sono date dal dipendente operante nei pilastri dell’imprenditoria, a differenza delle piccole e medie imprese.