Di solito i piccoli prestiti additano varie modalità di finanziamento, da scegliere a seconda della risoluzione preventivata: diventano così dei prestiti personali se destinati a risolvere ingenti somme di danaro, senza alcuna finalità da apporre e risarcibili mediante bollettini postali o addebiti sul conto corrente.
Se inoltrati come piccoli prestiti revolving gli importi sono erogati in un’unica soluzione, da rimborsare in virtù di un credito ricaricabile: analogamente avviene con le carte revolving, ma il rapporto è stabilito su utilizzo di un’apposita carta di credito. I piccoli prestiti presentano dunque una forma molto flessibile e versatile, considerando in alcuni casi anche un ammortamento per cessione del quinto dello stipendio, a vantaggio di tutti i dipendenti pubblici e statali, privati e anche i pensionati.
L’impostazione del piccolo prestito può però variare a seconda dell’agenzia che ne propone l’erogazione, ma in definitiva quasi tutte avallano la pratica anche a favore di quei soggetti affetti da disguidi finanziari, nonché a persone senza particolari garanzie economiche, come casalinghe ed extracomunitari, lavoratori precari e dipendenti part-time: la condizione è risolvibile presentando un reddito dimostrabile e, se necessario, una terza persona che ne funga da garante.