Se volete acquistare un’auto o qualsiasi altro oggetto, ma non avete il denaro sufficiente a coprire le spese, potete richiedere un prestito, se possedete i requisiti. L’opzione migliore può sembrare di primo acchito il prestito a interessi zero, ma dietro a questa scelta si celano molti aspetti, spesso non del tutto trasparenti. A tutti prima o poi, nella vita, capita di essere costretti a chiedere un prestito, per questo la cosa migliore è informarsi in modo specifico sulle differenze e sulle varie proposte. I prestiti infatti non son tutti uguali a partire dai servizi offerti fino agli importi delle rate. Quindi, per evitare spese aggiuntive non conteggiate, è necessario ponderare ogni aspetto prima di effettuare la scelta definitiva.

Il prestito a interessi zero consente di acquistare un prodotto, bene o servizio pagandolo attraverso una serie di rate, senza interessi. Questo significa che il richiedente non deve restituire gli interessi alla banca, ma basta solo che restituisca il capitale totale che è stato oggetto del prestito.

Ma non è tutto oro ciò che luccica: infatti, spesso, quelli che vengono spacciati per prestiti a tasso zero non lo sono affatto, in quanto, nonostante venga azzerato il Tasso Annuo Nominale (TAN), il Tasso Annuo Effettivo Globale (TAEG) viene alzato. Per questo, onde evitare sorprese piuttosto spiacevoli, è necessario cercare di tenere il TAEG più vicino possibile a 0. Le soluzioni che vengono definite “a tasso zero reale” sono quelle in cui sia il TAN che il TAEG sono azzerati. Quindi, se il TAN è fissato a zero, non è necessario che lo sia anche il TAEG (l’indicatore del costo totale del prestito), per cui bisogna assicurarsi che questi particolari siano chiari prima di richiedere un prestito a zero interessi, cioè bisogna essere sicuri che questo sia effettivamente esente da ogni spesa.

Quando può essere applicato il Tasso Zero?

Il prestito a zero interessi è un tipo di finanziamento personale divenuto molto comune in questi ultimi anni per via del rallentamento dell’economia che ha completamente demolito il potere di acquisto di ogni italiano. Vi sarà capitato di vedere che, al momento dell’acquisto di una televisione, di un computer, di un nuovo elettrodomestico o di altri beni di consumo, la maggior parte delle volte, soprattutto nei grandi centri commerciali, viene proposto il tasso zero.

Le agenzie che erogano il prestito e i rivenditori di solito fanno degli accordi per far sì che l’acquirente possa pagare un oggetto molto costoso in comode rate mensili senza alcun interesse, quindi senza dover restituire un costo maggiore di quello richiesto. Rivolgendosi direttamente all’ente di erogazione, spesso, anche se è molto raro, c’è anche la possibilità di ottenere un prestito a interessi zero per l’acquisto di un’auto. Il tasso zero è conveniente sia per il rivenditore che per l’acquirente al fine di rendere la soluzione conveniente e sicura.

Una delle cose più importanti di cui è necessario tenere conto al momento della richiesta di un prestito a zero interessi è il fatto che l’apparente convenienza del tasso deve essere subordinata alla sostenibilità della spesa. Infatti, il tasso zero non è sempre la scelta migliore perché vincola a determinate regole imposte dall’ente erogatore. Per esempio, a volte potrebbe risultare più conveniente non avere il tasso zero, ma avere la possibilità di prolungare la restituzione della somma diluendola in più rate di minor valore economico.

Quando viene azzerato il TAEG?

Anche se si tratta di situazioni piuttosto rare, alcune volte viene pubblicizzato il tasso zero completo, comprensivo del TAEG azzerato, è possibile sia che il rivenditore abbia già incluso nel prezzo del bene acquistato i costi di gestione della pratica, sia che se li sia accollati per intero. Di solito, per accedere a questo tipo di prestito ad interessi zero, è necessario un tetto minimo di spesa per ottenere le agevolazioni.

Le caratteristiche del prestito personale a tasso zero

Il prestito personale a tasso zero riguarda nello specifico un prodotto di credito al consumo con un finanziamento di una somma stabilita senza interessi, che può essere rimborsato con un piano di rate di solito mensili. A differenza di quanto detto sopra, il prestito personale è compreso nella categoria dei prestiti non finalizzati, cioè nei finanziamenti che non sono collegati direttamente all’acquisto di servizi e beni. Quindi, a differenza di soluzioni come quelle dei prestiti finalizzati, non è presente il convenzionato, ma il processo viene concluso solo tra il richiedente e l’Istituto finanziatore, cioè gli unici soggetti che effettivamente sono interessati. Quindi, se la richiesta di un prestito personale a tasso zero viene accettata, il denaro arriva immediatamente al consumatore e non al convenzionato (terza parte). In questo caso, è necessaria una garanzia (servizio o bene) per evitare la mancata restituzione della somma, altrimenti questa soluzione diventerebbe piuttosto rischiosa per l’Istituto che l’ha finanziata, ovvero una società finanziaria o una banca.

Prestito personale a tasso zero: quali sono i requisiti per accedervi

In genere, ogni banca o istituto finanziario si attiene a criteri specifici e regole diverse al momento in cui deve valutare la richiesta di un prestito personale a tasso zero. Normalmente, può essere inviata la richiesta di un prestito da qualsiasi persona tra i 18 e i 70 anni, ma soprattutto a chi può garantire con certezza il rimborso totale della somma prestata. Un lavoratore dipendente potrà esibire la propria busta paga (o cedolino della pensione per i pensionati), così come un lavoratore autonomo dovrà mostrare la propria dichiarazione dei redditi per verificare la certezza effettiva del rimborso del prestito. Se viene verificata l’impossibilità della restituzione del prestito, oppure se un richiedente non ha modo di esibire la dichiarazione dei redditi o la busta paga, verrà richiesta una terza persona che si impegni a rimborsare l’ente nel caso in cui il richiedente non avesse la possibilità di farlo. Ovviamente, anche la terza persona dovrà dimostrare di essere in grado di sostenere le spese per la restituzione del prestito.

La banca o l’istituto di credito infatti deve tutelarsi bene dal rischio di perdita del denaro prestato, per questo sono necessarie delle verifiche molto approfondite circa le possibilità economiche e la situazione del soggetto richiedente.