Quando si contrae un prestito presso una banca, oppure un altro intermediario finanziario, si deve sempre porre molta attenzione nella fase di contrattazione. Infatti è proprio in questo momento che si possono capire al meglio tutte quelle che saranno le clausole del contratto. Anche l’estinzione anticipata del prestito è di solito contemplata nel contratto bancario che si stipula, tuttavia è sempre bene, ovviamente informarsi con diligenza. Cerchiamo, però, anche di capire quando conviene estinguere un prestito perché, al contrario di quello che si può pensare, non è sempre conveniente.

quando conviene estinguere un prestito

Estinzione anticipata del prestito: quando conviene?

In sostanza, tutti i prestiti funzionano quasi sempre allo stesso modo, indipendentemente dalla somma o dal periodo dello stesso. In sostanza le prime rate hanno all’interno una quota di interessi che è notevolmente maggiore di quella capitale e questo rapporto va via via invertendosi man mano che si raggiunge la fine del periodo in oggetto. Cerchiamo di capirne il motivo. Il guadagno della banca non è altro che il costo del capitale, ovvero il tasso di interesse. Esso sta a simboleggiare in sostanza il costo del denaro, ovvero la remunerazione che spetta al creditore per il sacrificio che sopporta. Questo sacrificio si può espletare nel sottrarsi di un capitale di cui si dispone, per darlo in prestito al soggetto richiedente.

Quindi il valore dell’operazione, per la banca, sta tutto negli interessi che il debitore paga. Per questo motivo se si concentrano tutti gli interessi, o la maggior parte di essi, nei primi periodi del finanziamento, si può immediatamente rientrare del guadagno che si ha sull’operazione. In questo modo si riesce ad assorbire nel breve periodo la maggior parte del vantaggio economico derivante dal prestito e successivamente si assisterà semplicemente al rimborso del capitale versato.

Una volta che si comprende questo meccanismo, è facile intuire che l’estinzione anticipata del prestito è tanto più vantaggiosa per il debitore, quanto prima essa viene messa in atto. Il calcolo dell’estinzione anticipata del prestito, quindi, mostrerà un risparmio maggiore se viene applicato ai primi mesi, o ai primi anni, dello stesso. In questo modo, infatti, si provvederà a rimborsare subito la quota di capite ricevuta, mentre si pagheranno solo gli interessi per il periodo già trascorso.

Tuttavia, anche in questo caso, è sempre bene porre la giusta attenzione alle clausole contrattuali. Infatti può capitare che siano previste delle penali per il contraente che voglia rimborsare preventivamente il suo finanziamento. Esse sono previste appositamente per mitigare il rischio della banca di perdere il suo guadagno sperato. In questo modo si cerca di equilibrare il vantaggio economico perseguito dal cliente, con il guadagno che legittimamente si aspettava il creditore. Quando si decide di estinguere prima del tempo il proprio prestito, quindi, si deve necessariamente verificare la presenza di dette clausole e, qualora esistano, si deve opportunamente scorporare dal risparmio questa voce di costo. Così facendo si otterrà il vero valore che si andrà a risparmiare con questa operazione.

Risulta abbastanza evidente che se ci si trova alla fine del periodo di ammortamento del debito, il risparmio in termini di minori interessi pagati sia abbastanza esiguo. Per questo motivo molto spesso viene consigliato al cliente di non procedere in questo senso. Certamente molto spesso può esserci ancora un vantaggio per chi decida di operare comunque, tuttavia bisogna anche verificare i pro ed i contro dell’operazione. Infatti se si riesce a risparmiare, da una parte, anche poco estinguendo il prestito anticipatamente, bisogna considerare che si perde in questo modo la disponibilità della somma utilizzate.

Estinzione anticipata di un prestito Inpdap

Tante volte, ad esempio, se si dispone dei fondi per pagare il proprio debito, ma si è alla fine del periodo di riferimento, è preferibile continuare a pagare le rate con la consapevolezza di avere sempre una certa liquidità immediata. Questa, infatti, fornirà una certa sicurezza finanziaria in più che non si avrebbe in caso contrario. Esistono molteplici forme di finanziamento a seconda del soggetto richiedente, dell’utilizzo che si farà del bene acquistato e di tanti altri fattori. Per i dipendenti pubblici, ad esempio, esistono dei prestiti concessi dall’Inpdap, l’Istituto Nazionale di Previdenza dei Dipendenti delle Amministrazioni Pubbliche, che servono a permettere al soggetto l’accesso ad un finanziamento di cui altrimenti non potrebbero disporre. Tuttavia le regole di funzionamento di questa tipologia particolare, rispondono quasi sempre alle stesse regole previste per il settore creditizio.

Per questo motivo anche l’estinzione anticipata di un prestito Inpdap sarà quanto più vantaggiosa quanto prima verrà messa in atto. Un prestito in cui residua una minima parte di quota interessi da pagare, mentre è ancora elevata la quota capitale, può essere validamente rimborsato se, ad esempio, il debitore necessita di dimostrare una posizione debitoria positiva. Questo può essere necessario qualora si voglia accendere un nuovo mutuo. Infatti la banca, prima di concedere un finanziamento, provvede sempre a verificare la situazione del richiedente. Questo serve a stabilire il livello di rischio dell’operazione ed a capire se il soggetto sia in grado di versare periodicamente le rate prestabilite. Si è appurato, negli ultimi decenni, nel campo della finanza, che i debitori tendono ad avere problemi nel pagamento delle rate, quando il loro ammontare complessivo supera il 25% del reddito mensile che essi percepiscono. In questi casi sarebbe più difficile ottenere un nuovo finanziamento perché il rischio di non riuscire a rimborsarlo sarebbe più elevato.

Un istituto di credito deve analizzare attentamente queste premesse perché ne va della sua stabilità finanziaria nel lungo periodo. Se si avesse, infatti, troppi prestiti concessi a persone troppo rischiose, si dovrebbe preventivamente destinare una certa somma a parziale copertura dell’eventuale perdita che ne ne potrebbe derivare. Immobilizzare delle somme di denaro potenzialmente fruttifere, e destinale a riserve che non producono utile, è contrario all’attività tipica della banca e non gli permette di raggiungere certi standard di settore. Per questo motivo la solidità finanziaria dei propri debitori è altresì importante, per il creditore, quanto gli interessi che da esse potrebbe guadagnare. Ogni istituto deve fare rigidi e severi controlli in questo senso, sopratutto dopo che le leggi in materia bancaria sono state aspramente indurite per evitare altre crisi globali.